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Meditazione Mettā: come coltivare la gentilezza

Avete mai sentito parlare della Meditazione Mettā? È una tecnica yoga che aiuta a coltivare la gentilezza e a incentivare sentimenti positivi per noi stessi e per gli altri.

Ma cos’è la gentilezza? Difficile spiegarlo perché è una qualità che ne ingloba tante altre, come la benevolenza, la pazienza, la compassione, ecc. Nello Yoga è la capacità di vivere e valorizzare il presente senza la pretesa di volerlo cambiare. Tramite gli asana, infatti, si lavora sul corpo e sulla sua capacità di vivere il “qui e ora”.

Approfittiamo dunque di questa tecnica meditativa per imparare a vivere il presente e a generare un flusso positivo di intenti.

La Meditazione Mettā prevede diverse fasi. Si passa da una fase all’altra quando si riesce a sperimentare l’amorevolezza, prima per noi stessi e poi per un’altra persona che, col procedere della meditazione,  sarà sempre più lontana dalla nostra sfera di relazioni.

Trovate un momento sereno in cui nessuno può disturbarvi e scegliete un luogo in cui vi sentite a vostro agio. Adesso posizione del loto e si comincia.

Fasi della Meditazione Mettā

Nella prima fase, o fase del Respiro del cuore, ci si focalizza sul respiro per prenderne consapevolezza. Soffermatevi su come le fasi di inspirazione ed espirazione coinvolgono il torace, le spalle e la pancia. Adesso spostate l’attenzione sul cuore, ascoltatene i battiti e cercate di visualizzarlo. Continuate fino a quando non sentite che proprio dal cuore comincia e finisce la respirazione. Di solito si avverte un certo calore al petto.

Lo stesso calore deve diffondersi in tutto il corpo nella fase di Amore per noi stessi. Se non riuscite a sentirlo, sorridete e ripetete una di queste frasi fino a quando non vi animate di sensazioni positive:

  • Possa io essere al sicuro e protetto
  • Possa io essere libero dalle catene mentali
  • Possa io essere sano e forte
  • Possa io vivere in questo mondo felicemente

Adesso è il momento di immaginare una persona di cui desiderate il bene assoluto. Di solito è una persona che ci ha insegnato tanto, siamo infatti nella fase dell’Amore per il mentore. Ripetete la stessa frase che avete usato per voi anche per questa persona.

Lo stesso farete per un amico nella fase dell’Amore per un amico e in quella dell’Amore per chi ci è neutrale, in cui visualizzerete una persona verso la quale non provate nessun sentimento, né positivo, né negativo. Ripetete la stessa frase anche nella fase successiva, quella dellAmore per chi non conosciamo. Potrebbe essere una persona che ci capita spesso di incontrare mentre facciamo jogging o la spesa, ma di cui non sappiamo nulla.

E adesso la parte più difficile: cercare di provare sentimenti amorevoli per le persone verso le quali nutriamo risentimento. Siamo nella fase dell’Amore per il nemico e se avvertite un disagio, ritornate a immaginare il mentore per cercare di dominare l’avversione.

Si passa così alla fase dell’Amore per l’esistenza in cui si augura del bene a tutti gli esseri viventi.

È facile intuire che ottenere subito dei risultati è quasi impossibile, dopo tutto si tratta di un percorso complesso in cui sono in gioco alti sentimenti e la capacità di controllare i pensieri. Perciò non abbattetevi al primo tentativo, il segreto è quello di ripetere la pratica 2/3 volte la settimana. Solo così risulterà sempre meno impegnativa.

Chi vuole iniziare a coltivare la gentilezza?

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